Il sangue non si fabbrica in laboratorio e può salvare vite umane. Donare il sangue è indolore e senza rischi: il materiale usato per il prelievo è sterile e monouso, a garanzia del donatore e del ricevente. Dura solo mezz’ora del tuo tempo e può assistere tre persone, in quanto il sangue prelevato viene separato in tre componenti: globuli rossi, piastrine e plasma che potranno essere utilizzati per tre pazienti diversi.
La legge italiana stabilisce che, tra una donazione di sangue e la successiva, debba intercorrere un intervallo di tempo di almeno 90 giorni. Le donne in età fertile possono donare solo 2 volte all’anno.
I criteri per diventare donatore sono:
– un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni (60 se prima donazione);
– un peso superiore a 50 kg;
– non aver avuto malattie gravi;
– pressione arteriosa: sistolica 110 – 180 mmHg;
– polso 50/100 battiti/min, regolare;
– emoglobina non inferiore a 12,5 g/dL per le donne e a 13,5 d/dL per gli uomini;
– non essere affetti da patologie croniche.
Diventando donatore periodico presso il nostro centro trasfusionale il tuo stato di salute sarà seguito nel tempo dallo stesso gruppo di medici a cui potrai rivolgerti per qualunque dubbio e chiarimento.
Ogni volta che il donatore viene al centro per effettuare la donazione è sottoposto ad un’accurata visita medica per verificare la sua condizione di salute affinché la donazione non costituisca un rischio per se stesso, né per chi riceve il suo sangue.
Ad ogni donazione vengono effettuati tutti i numerosi esami di laboratorio previsti dalla legge e i risultati vengono spediti per posta all’indirizzo indicato dal donatore stesso, accompagnati da un breve commento del medico del centro trasfusionale.
Al donatore viene offerta la possibilità di eseguire ulteriori accertamenti diagnostici presso gli ambulatori della Medicina del Lavoro.
In base alla L. 170/90 art. 13 “I donatori di sangue ed emocomponenti con rapporto di lavoro dipendente hanno diritto ad astenersi dal lavoro per l’intera giornata in cui effettuano la donazione conservando la normale retribuzione per l’intera giornata lavorativa”.
– gravidanza in atto ed il puerperio (un anno dopo il parto);
– interruzione di gravidanza (6 mesi dall’evento);
– ciclo mestruale in atto;
– trasfusioni ricevute (4 mesi);
– colonscopia, gastroscopia (4 mesi);
– interventi chirurgici (da 1 settimana a 4 mesi);
– tatuaggi, agopuntura, foratura orecchie (4 mesi);
– terapie odontoiatriche (da 2 a 7 giorni);
– soggiorno recente in zona malarica (6 mesi);
– malattie infettive, sindromi influenzali, faringiti o allergie recenti o in corso;
– rapporti sessuali con soggetti affetti da epatite virale, tossicodipendenti o con comportamenti a rischio per l’AIDS o altre malattie trasmissibili con il sangue (4 mesi dall’ultimo rapporto).
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– chi ha contratto, anche in passato, epatiti virali di tipo B o C, sifilide o infezioni da HIV;
– chi fa uso abituale di sostanze stupefacenti;
– chi fa uso eccessivo di bevande alcoliche;
– chi soffre di gravi patologie cardiovascolari o respiratorie;
– chi è affetto da malattie autoimmuni;
– chi soffre o ha sofferto di neoplasie maligne.
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